Monte Teggiolo
Località
Monte Teggiolo (2385 m) nel comune di Varzo in Val Divedro (VB)
Il Teggiolo è un bel piano inclinato che degrada verso la Val Cairasca, mentre è a picco sulla valle Divedro, con grandi pascoli di alta quota e con un panorama a 360° che spazia dal vicino Monte Leone , sulle cime del Veglia, sul Jura svizzero, sino al monte bianco.
In vetta un piccolo bivacco dotato di una panca e una stufetta consente la sosta notturna (4 Posti)
Interessante l'ambiente geologico (ricoprimenti pennidici sovrapposti) con il ritrovamento di Granati almandini, staurolite, quarzo.
Difficoltà: E (Escursionisti)
Periodo Consigliato: da maggio - ad ottobre. Scialpinistica in inverno e primavera.
Dislivello: 1055 m
Itinerario (1)
In auto da Domodossola a Varzo in Val Divedro si prosegue in val Cairasca in direzione di San Domenico, si prosegue verso il termine della valle (Ponte Campo) dove si lascia l'auto.
Lasciata l'auto a piedi si prosegue sulla strada in parte lastricata e si arriva ad una sbarra che impedisce l'accesso all'alpe Veglia alle auto, in corrispondenza di un bivio si prende la strada di sinistra che dopo una serie di tornanti sbuca all'Alpe Vallè. Si prosegue sulla strada sino all'alpe delle Balmelle e superato le baite si prosegue verso il passo delle Possette. Giunti al passo si taglia a sinistra su tracce di pecore, e superato un dosso si giunge sull'ampio piano inclinato del Tèggiolo, si prosegue verso la cima incrociando prima il Passo del Dosso (nella valle sottostante si vede il ponte del Diavolo e il ponte del diavolino in una stretta gola) , e da qui in vetta al monte Tèggiolo (mt. 2385).
Itinerario (2)
In auto da Domodossola a Varzo in Val Divedro si prosegue in val Cairasca in direzione di San Domenico, al bivio per Trasquera, si prosegue in direzione di Bugliaga si attraversa il Ponte del Diavolo su un profondo burrone e dopo pochi Km. si raggiunge la piccola frazione di Bugliaga dove si parcheggia l'auto nel piazzale antistante la chiesetta dedicata a San Vincenzo.
Ci si incammina lungo la rampa asfaltata in direzione di una antica torre di osservazione, da qui si risale sulla destra, per prati e scarse tracce di sentiero in direzione di una casa bianca dietro la quale inizia un sentiero non segnato. La salita si sviluppa in modo quasi verticale sino all’Alpe Casalavera (mt. 1549) si prosegue sempre in ripida salita sino a raggiungere prima l’Alpe Orzalina (m.1693) e successivamente l’Alpe Ciusur (mt. 1860) si devia a sinistra, e superato un dosso erboso, si raggiunge l'Alpe Ciampalbino (m. 1920) . Si risalgono i ripidi prati e, continuando in diagonale sulla sinistra e con una serie di tornanti si raggiunge il limite superiore dei larici per uscire definitivamente dalla vegetazione e risalire l’ultimo scosceso tratto di sentiero che si immette nella depressione del Passo delle Possette (mt. 2179) . Si prosegue sul versante della conca del Vallè sino a raggiungere un grosso ometto di sassi dal quale si devia a destra, si risale faticosamente il lungo piano inclinato al termine del quale raggiunge prima il passo del dosso e proseguendo la sommità del Tèggiolo (mt. 2385).
Flora
La flora al monte teggiolo è molto ampia e nei mesi estivi si possono cogliere molte belle fioriture.
Minerali
Nei pressi del passo delle possette e per tutta la sinclinale che dirada verso la val Divedro è presente una bancata di micascisto bianco mineralizzato a granato almandino e staurolite. La mineralizzazione è ricca e diffusa che non presenta problemi di sorta nel reperimento di campioni mineralogici e si estende dal Passo delle Possette verso il Passo del Dosso e si innalza verso il Monte Teggiolo sul versante che precipita verso la Val Divedro.
Si rinviene:
Granato Almandino(Abbondante), in cristalli singoli sino a 5 cm. di diametro, generalmente in abito rombododecaedrico, si rinvengono in lamine di mica e granuli di quarzo.
- Staurolite (Abbondante), si rinviene diffusa in densi sciami di cristalli prismatici marroni o rossicci fino a 4 cm. di lunghezza
- Cianite (Rara), si rinviene in esili cristalli incolori o bianchicci o legggermente azzurini sino ad un max di 10 mm.
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